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Vari ed appetitosi sono i piatti tipici che si possono gustare durante un soggiorno nella Riviera del Conero ed in particolare al Ristorante dell’Hotel Emilia.
Dalla tradizione marinara del Conero da non perdere il Brodetto, lo Stoccafisso all’Anconitana e le varie preparazioni dei Moscioli, mitili selvatici che si trovano nel tratto di mare compreso tra Ancona e Sirolo.
La nostra zona è rinomata per il famoso Rosso Conero degustato direttamente in cantina o con un gustoso tagliere di ciauscolo e pecorino, è un vino fruttato e sapido che si abbina perfettamente a cibi succulento e aromatici.
Un invidiabile reputazione in tutta Italia ha da sempre l’Olio del Conero, la cui qualità e tipicità derivano dalle numerose varietà locali e dalle favorevoli condizioni climatiche.
Durante un escursione nell’entroterra, da non perdere i famosi Vincisgrassi, la Crescia di Offagna e le famose Ciambelle di Mosto, un dolce della tradizione contadina marchigiana che tutt’oggi si prepara in autunno dopo la vendemmia.
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TIZIANO & TIZIANO
Pinacoteca Comunale “F. Podesti”, a solo 10km di distanza dall' hotel Emilia.
Una di fronte all’altra, due splendide pale d’altare di Tiziano, concepite per gli altari maggiori di due grandi chiese di Ancona.
È un’occasione straordinaria, per le dimensioni e il fascino dei dipinti, ma anche per la distanza temporale che li divide.
La Pala Gozzi è la prima opera di Tiziano che porti la firma e la data.
Commissionata da Luigi Gozzi, mercante di Dubrovnik, è stata dipinta nel 1520 per la chiesa di San Francesco in Alto.
Per l’artista trentenne è il momento dell’affermazione non solo a Venezia, ma anche in altre città: la pala Gozzi si colloca nello snodo decisivo della vita e della carriera di Tiziano, che entra nella pienezza della maturità.
Tiziano accende la gestualità di tutti i personaggi: la luce radente del tramonto accarezza un’azione vibrante, un’emozione che si propaga, e coinvolge direttamente il visitatore.
Sullo sfondo, ben riconoscibile, compare il Bacino di San Marco, con i massimi monumenti della Serenissima; san Francesco, a sinistra, è il titolare della chiesa di Ancona in cui l’opera viene collocata; san Biagio, che accompagna il donatore, è il patrono di Ragusa.
La pala dunque accomuna Venezia, Ancona e Dubrovnik: Tiziano sembra suggerire un’alleanza tra i tre più importanti porti dell’Adriatico, sullo sfondo delle turbolenze politiche sul suolo italiano e dell’espansionismo ottomano.
Negli anni successivi, questa ipotesi non si realizzerà. Ancona subirà l’annessione allo Stato pontificio e il dispotico governo del cardinale Accolti.
Fatti storici che si possono leggere nelle pale di Lorenzo Lotto e di Gerolamo Dente, dipinte alla fine degli anni Trenta.
Molti anni dopo, Tiziano riceve la seconda committenza da Ancona: la Crocifissione con San Domenico, dipinta nel 1558-59.
Il trentenne autore della Pala Gozzi è ora un riflessivo settantenne.
Lo sfondo storico è quello della Controriforma, il richiamo a una fede più intensa. Il contesto personale ci parla di un artista sempre pieno di energia, ma che sente gli anni trascorrere.
Nella Pala Gozzi Tiziano si era confrontato con Raffaello, ora dialoga con Michelangelo: gli smaglianti colori della giovinezza si addensano in grumi sempre più scuri, in pennellate sfaldate, simili all’effetto del “non finito” delle sculture michelangiolesche.
Eloquente in tal senso è la figura di san Domenico, che abbraccia la base della croce, dipinta con lunghe pennellate sfibrate.
Pinacoteca Comunale “F. Podesti” – vicolo Foschi 4
Orari: lunedì, martedì e mercoledì su prenotazione per scuole e gruppi
giovedì ore 11.00 – 18.00 / venerdì ore 11.00 – 20.00 / sabato ore 11.00 – 20.00 / domenica ore 10.00 – 13.00 e 17.00 – 20.00
info: 0712225047 (in orario di apertura del Museo) – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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E’ un capolavoro dell’architettura romanica, sorge in una posizione incantevole su un piccolo rialzo roccioso proteso nel mare ed è lambita dal verde della macchia mediterranea caratteristica della Riviera del Conero.
La sua costruzione sembra risalire al 1034.
La struttura architettonica della chiesa, particolarmente suggestiva, è anche molto singolare: una fusione di croce greca, pianta basilicale e chiesa a cappelle parallele.
Le mura esterne sono state realizzate in pietra bianca del Conero.
La chiesa raggiunse una notevole importanza nelle Marche medievali, come luogo di culto di un monastero benedettino
Nel 1320 fu quasi distrutta da una frana scesa dal monte Conero che non risparmiò il monastero, del quale non rimane traccia.
A partire dal 1436 il complesso fu affidato ad alcuni monaci eremiti, ma continuò comunque a non avere vita facile, poiché una scorreria dei Turchi contribuì nel 1518 alla definitiva rovina dell’edificio.
A partire dal 1860, la proprietà dell’edificio passò al Regno d’Italia, le cui istituzioni lo trascurarono al punto che divenne ricovero per pastori e greggi, fino a quando, nel 1894 si iniziò il primo restauro sistematico del complesso, con il consolidamento delle strutture e la rimozione degli intonaci ottocenteschi dalle pareti.
Nuovi restauri dell’intero complesso sono stati intrapresi tra il 1988 e il 1995, mentre nel 2002 sono stati effettuati scavi archeologici che hanno messo in luce un cimitero medievale.
Da quest’anno la valorizzazione e fruizione della chiesa è affidata all’ Associazione “Italia Nostra Onlus”.
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Giovedì 28 Settembre ultimo appuntamento del 2017 della Rassegna #in13aTavola.
Cena Degustazione con la Cantina Pantaleone di Ascoli Piceno, per una serata all'insegna di vini, cucina sincera e scatti d'autore.
€.39 vini compresi.
Per info e prenotazioni:www.in13atavola.com
Hotel Emilia 071 801109
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Giovedì 21 Settembre Cena Degustazione della Rassegna #in13aTavola, ospite la Cantina Peruzzi. Una serata all'insegna di vini, cucina sincera e scatti d'autore. €.39 vini compresi. Per info e prenotazioni:www.in13atavola.com