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TIZIANO & TIZIANO
Pinacoteca Comunale “F. Podesti”, a solo 10km di distanza dall' hotel Emilia.
Una di fronte all’altra, due splendide pale d’altare di Tiziano, concepite per gli altari maggiori di due grandi chiese di Ancona.
È un’occasione straordinaria, per le dimensioni e il fascino dei dipinti, ma anche per la distanza temporale che li divide.
La Pala Gozzi è la prima opera di Tiziano che porti la firma e la data.
Commissionata da Luigi Gozzi, mercante di Dubrovnik, è stata dipinta nel 1520 per la chiesa di San Francesco in Alto.
Per l’artista trentenne è il momento dell’affermazione non solo a Venezia, ma anche in altre città: la pala Gozzi si colloca nello snodo decisivo della vita e della carriera di Tiziano, che entra nella pienezza della maturità.
Tiziano accende la gestualità di tutti i personaggi: la luce radente del tramonto accarezza un’azione vibrante, un’emozione che si propaga, e coinvolge direttamente il visitatore.
Sullo sfondo, ben riconoscibile, compare il Bacino di San Marco, con i massimi monumenti della Serenissima; san Francesco, a sinistra, è il titolare della chiesa di Ancona in cui l’opera viene collocata; san Biagio, che accompagna il donatore, è il patrono di Ragusa.
La pala dunque accomuna Venezia, Ancona e Dubrovnik: Tiziano sembra suggerire un’alleanza tra i tre più importanti porti dell’Adriatico, sullo sfondo delle turbolenze politiche sul suolo italiano e dell’espansionismo ottomano.
Negli anni successivi, questa ipotesi non si realizzerà. Ancona subirà l’annessione allo Stato pontificio e il dispotico governo del cardinale Accolti.
Fatti storici che si possono leggere nelle pale di Lorenzo Lotto e di Gerolamo Dente, dipinte alla fine degli anni Trenta.
Molti anni dopo, Tiziano riceve la seconda committenza da Ancona: la Crocifissione con San Domenico, dipinta nel 1558-59.
Il trentenne autore della Pala Gozzi è ora un riflessivo settantenne.
Lo sfondo storico è quello della Controriforma, il richiamo a una fede più intensa. Il contesto personale ci parla di un artista sempre pieno di energia, ma che sente gli anni trascorrere.
Nella Pala Gozzi Tiziano si era confrontato con Raffaello, ora dialoga con Michelangelo: gli smaglianti colori della giovinezza si addensano in grumi sempre più scuri, in pennellate sfaldate, simili all’effetto del “non finito” delle sculture michelangiolesche.
Eloquente in tal senso è la figura di san Domenico, che abbraccia la base della croce, dipinta con lunghe pennellate sfibrate.
Pinacoteca Comunale “F. Podesti” – vicolo Foschi 4
Orari: lunedì, martedì e mercoledì su prenotazione per scuole e gruppi
giovedì ore 11.00 – 18.00 / venerdì ore 11.00 – 20.00 / sabato ore 11.00 – 20.00 / domenica ore 10.00 – 13.00 e 17.00 – 20.00
info: 0712225047 (in orario di apertura del Museo) – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.