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Concerti Sul prato
il 28 giugno sul prato dell'Emilia arriva l'ARTCHIPEL ORCHESTRA di Ferdinando Faraò Top Jazz 2017 come "Migliore Formazione dell'anno" Referendum annuale del mensile "Musica Jazz" (foto di Alessandro Achilli, Dario Guerini e Roberto Cifarelli che ringraziamo)
Fernando Faraò ha suonato sul prato dell'Emilia nell'estate del 2002 e in quella del 2003 col trio di Antonio Zambrini; in Osteria del Poggio ha suonato in duo con Simone Mauri nella primavera 2012; torna sul prato con la sua straordinaria orchestra, siamo felici di riaverlo, lo/li aspettiamo tutti !!!
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Città elegante dal fascino ricercato ed ammaliante, sin dall’antichità è stata uno snodo chiave per le attività commerciali e tutt’oggi è un crocevia di scambi, grazie al suo rinomato porto turistico.
In virtù della sua conformazione, assimilabile geograficamente ad un gomito, offre una particolarità unica in Italia: ad Ancona si può vedere il sole sorgere e tramontare sul mare.
Per godere di un’incantevole veduta d’insieme della città dorica, basta salire verso il colle Guasco, dove si erge la Cattedrale di San Ciriaco, splendida basilica romanico-gotica, con elementi bizantini, costruita sulle fondamenta di un tempio italico del IV sec a.C e di una successiva chiesa paleocristiana.
Tra i siti di interesse turistico si segnalano: la Chiesa di Santa Maria della Piazza, capolavoro di arte romanica, caratteristica per la facciata ad archetti e per le figure simboliche scolpite intorno al portale ; l’Arco di Traiano, un Arco romano eretto nel I sec. d.c; la Chiesa di San Francesco alle Scale, con la bella facciata in stile gotico fiorito veneziano, la Mole Vanvitelliana, splendida isola artificiale a pianta pentagonale all'interno del porto, costruito su progetto dell'architetto papale Luigi Vanvitelli; la Loggia dei Mercanti, il più importante edifico laico, in stile gotico fiorito veneziano; la suggestiva Fontana del Calamo o delle Tredici Cannelle, la cui antichità è attestata dal nome, di chiara derivazione greca, che ricorda l’ambiente palustre in cui sorgeva.
Da non perdere sono la Pinacoteca Comunale, che custodisce, tra le altre , opere di Carlo Crivelli, del Tiziano, di Lorenzo Lotto e del Guercino; il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, che documenta la preistoria e la protostoria del territorio marchigiano; il Museo tattile Omero, uno dei pochi al mondo, e l'unico in Italia, che permette anche ai non vedenti di avvicinarsi all'arte facendo toccare calchi in gesso a grandezza naturale di famose opere scultoree, modellini architettonici di celebri monumenti, ma anche reperti archeologici e sculture originali di artisti contemporanei.
Città con una forte vocazione marinara, Ancona mantiene nel porto il cuore delle vita cittadina, è infatti nel quartiere del Lazzaretto che si concentra il calendario degli eventi artistici e culturali estivi ed è qui che gli anconetani sono soliti ritrovarsi per bere un cocktail in compagnia degli amici. La città dorica fa davvero sognare ad occhi aperti, sospesi tra cielo e mare!
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Il Ristorante dell 'Hotel Emilia, Vi aspetta anche quest'anno con le nuove proposte culinarie a base di pesce, carne e sopratutto buona cucina!
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Vari ed appetitosi sono i piatti tipici che si possono gustare durante un soggiorno nella Riviera del Conero ed in particolare al Ristorante dell’Hotel Emilia.
Dalla tradizione marinara del Conero da non perdere il Brodetto, lo Stoccafisso all’Anconitana e le varie preparazioni dei Moscioli, mitili selvatici che si trovano nel tratto di mare compreso tra Ancona e Sirolo.
La nostra zona è rinomata per il famoso Rosso Conero degustato direttamente in cantina o con un gustoso tagliere di ciauscolo e pecorino, è un vino fruttato e sapido che si abbina perfettamente a cibi succulento e aromatici.
Un invidiabile reputazione in tutta Italia ha da sempre l’Olio del Conero, la cui qualità e tipicità derivano dalle numerose varietà locali e dalle favorevoli condizioni climatiche.
Durante un escursione nell’entroterra, da non perdere i famosi Vincisgrassi, la Crescia di Offagna e le famose Ciambelle di Mosto, un dolce della tradizione contadina marchigiana che tutt’oggi si prepara in autunno dopo la vendemmia.
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TIZIANO & TIZIANO
Pinacoteca Comunale “F. Podesti”, a solo 10km di distanza dall' hotel Emilia.
Una di fronte all’altra, due splendide pale d’altare di Tiziano, concepite per gli altari maggiori di due grandi chiese di Ancona.
È un’occasione straordinaria, per le dimensioni e il fascino dei dipinti, ma anche per la distanza temporale che li divide.
La Pala Gozzi è la prima opera di Tiziano che porti la firma e la data.
Commissionata da Luigi Gozzi, mercante di Dubrovnik, è stata dipinta nel 1520 per la chiesa di San Francesco in Alto.
Per l’artista trentenne è il momento dell’affermazione non solo a Venezia, ma anche in altre città: la pala Gozzi si colloca nello snodo decisivo della vita e della carriera di Tiziano, che entra nella pienezza della maturità.
Tiziano accende la gestualità di tutti i personaggi: la luce radente del tramonto accarezza un’azione vibrante, un’emozione che si propaga, e coinvolge direttamente il visitatore.
Sullo sfondo, ben riconoscibile, compare il Bacino di San Marco, con i massimi monumenti della Serenissima; san Francesco, a sinistra, è il titolare della chiesa di Ancona in cui l’opera viene collocata; san Biagio, che accompagna il donatore, è il patrono di Ragusa.
La pala dunque accomuna Venezia, Ancona e Dubrovnik: Tiziano sembra suggerire un’alleanza tra i tre più importanti porti dell’Adriatico, sullo sfondo delle turbolenze politiche sul suolo italiano e dell’espansionismo ottomano.
Negli anni successivi, questa ipotesi non si realizzerà. Ancona subirà l’annessione allo Stato pontificio e il dispotico governo del cardinale Accolti.
Fatti storici che si possono leggere nelle pale di Lorenzo Lotto e di Gerolamo Dente, dipinte alla fine degli anni Trenta.
Molti anni dopo, Tiziano riceve la seconda committenza da Ancona: la Crocifissione con San Domenico, dipinta nel 1558-59.
Il trentenne autore della Pala Gozzi è ora un riflessivo settantenne.
Lo sfondo storico è quello della Controriforma, il richiamo a una fede più intensa. Il contesto personale ci parla di un artista sempre pieno di energia, ma che sente gli anni trascorrere.
Nella Pala Gozzi Tiziano si era confrontato con Raffaello, ora dialoga con Michelangelo: gli smaglianti colori della giovinezza si addensano in grumi sempre più scuri, in pennellate sfaldate, simili all’effetto del “non finito” delle sculture michelangiolesche.
Eloquente in tal senso è la figura di san Domenico, che abbraccia la base della croce, dipinta con lunghe pennellate sfibrate.
Pinacoteca Comunale “F. Podesti” – vicolo Foschi 4
Orari: lunedì, martedì e mercoledì su prenotazione per scuole e gruppi
giovedì ore 11.00 – 18.00 / venerdì ore 11.00 – 20.00 / sabato ore 11.00 – 20.00 / domenica ore 10.00 – 13.00 e 17.00 – 20.00
info: 0712225047 (in orario di apertura del Museo) – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.