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24 Apr 2017

La Riviera Ospita il Parco Naturale del Conero, un parco dalle mille sfaccettature visitabile attraverso tutti i suoi sentieri ufficiali, che ti porteranno alla scoperta della ricca Flora di oltre 1000 specie protette, habitat perfetto per migliaia di Rapaci che ogni primavera vi migrano rendendo il Conero un paradiso per il Birdwatching, nello specifico in prossimità dei Laghetti di Portonovo.

Quest’ anno il Parco festeggia in aprile i suoi 30 anni!

Un territorio molto variegato e tutto da scoprire è quello del Parco Naturale del Conero.Ricco di ambienti assai diversi tra loro che vanno dalle falesie costriere a boschi, torrenti, laghetti salmastri, zone agricole, zone collinari e spiagge. 

Ci sono davvero tantissime piante che costituiscono la macchia mediterranea, e nel Parco del Conero sono protette e rappresentano addirittura un terzo dell'intero patrimonio floristico delle Marche

Nel
parco sono presenti circa 1000 specie e sottospecie di piante. Possiamo trovare: pini, cipressi, cedri, ed alcuni tipi di latifoglie tra cui domina il leccio, che deriva dall'opera di rimboschimento dell'uomo iniziata agli inizi del secolo scorso.

Nelle falesie costiere sono ospitate alcune delle specie vegetali più preziose del parco: il ginepro rosso, l'euforbia aroborescente e l'euforbia veneta. 

Portonovo vanta invece gli unici esempi di laghetti salmastri retrodunali delle Marche.

Portonovo oltre ad essere una meravigliosa baia e una riserva naturale alle pendici del Monte Conero in cui trascorrere una giornata di sole e mare, offre anche dei percorsi alternativi alla scoperta di altre peculiarità della zona.

Dal giardino dell’hotel Emilia potete godere dell’ impareggiabile spettacolo della Baia di Portonovo 

Per cui quando il sole inizia a scendere all'orizzonte vi suggeriamo di fare una passeggiata per Portonovo e soffermarvi ai laghetti che si trovano lungo la stradina che porta al molo, dietro alla torre. Si tratta di due laghetti salmastri circondati da un fitto canneto di giunchi e cannucce di palude, nascosti tra i bianchi ciottoli di pietra del Conero e sono rispettivamente il Lago Profondo e il Lago del Calcagno (o Lago Grande).L'origine di questi laghetti, secondo fonti molto antiche, pare derivi da un'enorme frana del MonteConero che ha intrappolato l'acqua del mare tra i massi che col tempo si è mischiata a bolle d'acqua dolce emergenti dal terreno.

La leggenda narra che questi laghi siano collegati al mare da canali sotterranei che formerebbero dei vortici in grado di risucchiare chiunque vi nuoti vicino.

E così nessuno mai si è tuffato nei laghetti dove flora e fauna regnano incontrastate: germani reali, gallinelle d’acqua, simpatiche paperette sguazzano felicemente in queste acque.

La zona è perfetta per gli amanti del birdwatching!